Ancora non si sono create le condizioni per un nostro diretto ritrovarci tra i banchi di scuola, ma non voglio perdere l’opportunità di colloquiare a distanza nella cosiddetta DOMENICA di San Tommaso.
Gli siamo tanto simili a questo amico di Gesù, che non accetta immediatamente la testimonianza degli altri apostoli sulla certezza di aver incontrato il Risorto. Tommaso vuole personalmente e direttamente sperimentare la profondità delle stigmate del Crocifisso. Non gli basta quello che gli affermano gli amici, in fondo, umilmente, dovremmo riconoscere anche in noi stessi, pronti e protagonisti in tutto, a superare ogni intermediazione per gustare anche oggi “in diretta” lo stupore di un CRISTO PIAGATO MA RISORTO!
E questo incredulo Tommaso che “in ritardo”, si attira la successiva presenza visibile di Gesù stesso, che benedice noi e tutti, mentre delicatamente nello stesso tempo rimprovera lui: “Hai creduto, perché hai veduto…Beati coloro, che, pur non avendo visto, crederanno!”.
Tommaso, però, si stacca decisamente e supera qualsiasi, nostra ripetuta, fragilità nel credere alla Vita Nuova del RISORTO con quel forte e limpido “SIGNORE MIO E DIO MIO!”
La storia successiva di Tommaso si è ammantata di particolarità specifiche proprio per questa vocazione piena di suggestive assonanze di umanità e per un innegabile rapporto con GESÙ IN PRIMA PERSONA cui il Risorto stesso in qualche modo si è voluto piegare.
Carissimi amici, anche l’estrema drammaticità di questa pandemia, sbocci in una benedizione ancora più abbondante, strappata a CHI VIVE E FA VIVERE, anche dal nostro protagonismo determinato nella eliminazione delle stigmate finora aperte.

Perciò ancora come allora Gesù ci dice: “PACE A VOI”.

A tutti un abbraccio e una particolare benedizione,
d.William.