Son tornate a fiorire le rose, carissimi amici di scuola. Né la pandemia, né la persistente variabilità del meteo hanno fermato il profumo, la nobiltà, la tonalità, il valore significato dalla rosa.

Anche l’odierna festa anche civile a Sora di Santa Restituta trova nella rosa uno specifico simbolo della sua e della nostra vita. Le giornate ancora segnate dalla difficile emergenza non riescono a farcelo dimenticare. Del resto il territorio nostro, in questo maggio duramente fiorito è contrassegnato dalle rose, come un “rosario” vivente alla Madonna in piccole e grandi chiese, tra cui “Santa Maria delle Rose”, Santa “Rosalia” e la nostra Patrona, dalle cui reliquie ritrovate, la tradizione racconta un improvviso fiorire di una rosa.
È dolcezza di immagine, è intensità di profumo, è regale nobiltà di fattezze, è efficace incisione di cuori, talmente profonda da motivarne, da parte di alcuni, la trasformazione del nome da “Restituta” a “RESTITUITA”. Difatti, la sua vita fu totalmente restituita a Dio e al suo Vangelo, senza superficialità né misure dimezzate. Il suo dono, che ha sposato l’AMORE, improfuma e nobilita l’intera nostra comunità anche quella scolastica (regalandoci un giorno di riposo e di festa).

Rispondendo, oggi, coerentemente, a tale testimonianza certamente le difficoltà lamentate saranno portate a eliminazione, lasciando finalmente emergere un popolo sano, sereno, solidale, come uno splendido “giardino vivente di rose”!

Santa Restituta protegga voi e le vostre care famiglie.
A tutti giunga la mia preghiera accompagnata da una particolare benedizione.

Vostro, don William