Back to Top
BARONIO… BELLEZZA E NOBILTÀ
Gita organizzata dall’Associazione Amici del Baronio 7 ottobre 2018

 

Domenica 7 ottobre, di buon mattino, il Baronio è partito alla volta di Caprarola, in provincia di Viterbo, per visitare le bellezze artistiche pregevolmente racchiuse nello scrigno di Palazzo Farnese.
La gita è stata organizzata dall’Associazione Amici del Baronio e fortemente voluta dal Presidente Mario Arcese, al fine di offrire agli otto alunni più meritevoli del nostro Istituto una giornata di svago e di accrescimento culturale. Al fianco dei baldi giovani un nutrito gruppo di associati, i quali hanno frequentato nel tempo il Baronio di Sora, che nel 2022 festeggerà il suo primo secolo di vita e di impegno per la crescita socio-economica del territorio.
Il Baronio, appunto, una scuola dalle radici ben salde e proiettata nel futuro per la formazione dei suoi studenti…
La Bellezza è quella di Amina, Claudia, Piera, Sara, Solidea, Federico, Giorgio e Paul, i magnifici otto alunni del Baronio che lo scorso anno scolastico hanno conseguito una media mostruosa negli scrutini finali. Sono il futuro della nostra società, giovani straordinari, professionisti di sicuro affidamento; rappresentano l’eccellenza assoluta negli indirizzi che caratterizzano oggi il Baronio, valenti ragionieri, geometri e chef di alta qualità. La Grande Bellezza, che come è noto salverà il mondo, è quella che si legge nei loro occhi, che sgorga copiosa dai loro sogni di futuri professionisti e cittadini del mondo.
La Nobiltà è quella della famiglia Farnese, che ha lasciato in eredità favolosi tesori, come il palazzo sede dell’ambasciata francese a Roma e la residenza rinascimentale di Caprarola. Il palazzo fu una delle molte dimore signorili costruite dai Farnese nei propri domini. Inizialmente doveva avere caratteristiche difensive come era comune nelle dimore signorili del territorio laziale tra XV e XVI secolo.
La realizzazione di una residenza fortificata a Caprarola venne inizialmente affidata dal cardinale Alessandro Farnese il Vecchio ad Antonio da Sangallo il Giovane che progettò una rocca pentagonale con bastioni angolari. Successivamente il cardinale Alessandro il Giovane volle riprendere il progetto del nonno; così, nel 1547, affidò il cantiere al Vignola, il quale, venuto meno lo scopo difensivo, modificò radicalmente il progetto originale: la costruzione, pur mantenendo la pianta pentagonale dell’originaria fortificazione, venne trasformata in un imponente palazzo rinascimentale, che divenne poi la residenza estiva del cardinale e della sua corte. Al posto dei bastioni d’angolo l’architetto inserì delle ampie terrazze aperte sulla campagna circostante, mentre al centro della residenza fu realizzato un cortile circolare a due piani, con il superiore leggermente arretrato.
Vignola fece tagliare la collina con scalinate in modo da isolare il palazzo e, allo stesso tempo, integrarlo armoniosamente col territorio circostante; inoltre fu aperta una strada rettilinea nel centro del paesino sottostante, così da collegare visivamente il palazzo alla cittadina ed esaltarne la posizione dominante su tutto l’abitato. All’interno della sontuosa dimora lavorarono i migliori pittori e architetti dell’epoca. I temi degli affreschi furono ispirati dal letterato Annibal Caro e realizzati da Taddeo Zuccari, poi sostituito, alla sua morte nel 1566, dal fratello Federico Zuccari, da Onofrio Panvinio e da Fulvio Orsini. Alla villa sono annessi gli “Orti farnesiani”, uno splendido esempio di giardino tardo-rinascimentale, realizzato attraverso un sistema di terrazzamenti alle spalle della villa, arroccati sul colle dal quale s’erge la costruzione e collegati dal Vignola con la residenza attraverso dei ponti.
I lavori per il giardino furono iniziati nel 1565 da Giacomo Del Duca, utilizzando per i terrazzamenti la terra di scarico delle fondazioni della Chiesa del Gesù a Roma, e si conclusero solo nel 1630, sotto la direzione di Girolamo Rainaldi.
La splendida giornata si è conclusa con un sontuoso banchetto, sempre offerto dall’Associazione Amici del Baronio, in un prestigioso ristorante del luogo, situato sullo splendido scenario naturale del Lago di Vico.

Prof. Carlo Giovannone