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18 febbraio: Giornata Mondiale della Sindrome di Asperger

 

Il 18 febbraio 1906 nasceva Hans Asperger, il futuro pediatra austriaco al cui nome è associato dal 1994 la cosiddetta Sindrome di Asperger, che oggi rientra tra i disturbi dello spettro autistico.

Capricciosi, goffi, ossessivi, stravaganti o, forse, “semplicemente” persone Asperger.

Come afferma il Professor Paolo Cornaglia Ferraris, direttore della collana Io sento diverso, «I bambini Asperger non si mettono in disparte quanto quelli con autismo, ma hanno enormi difficoltà a capire e interagire, giocare insieme. Eppure è forte il loro desiderio di inserirsi socialmente e di avere degli amici, il che ne fa dei frustrati e, alla lunga, dei depressi per il fastidio che l’isolamento comporta. Il loro problema è la mancanza di efficacia nelle interazioni».

Ecco cosa pensano i “bambini Asperger”:

Siamo molto sensibili ai rumori e li sentiamo anche quando sono molto lontani. Anche per le voci della gente è così.

Non capiamo le metafore e i modi di dire Quando l’insegnante dice che dobbiamo «rimboccarci le maniche», per esempio, non capiamo che la maglietta non c’entra niente!

Non amiamo tutti i posti dove c’è molta gente come il supermercato o la stazione o anche le vie del centro.

Vorremmo avere degli amici, ma non sempre funziona.
Per la verità, stiamo benissimo anche da soli a fare le nostre cose.

Abbiamo brutte abitudini come strizzare gli occhi, o ripetere una parola a voce alta o fare «brrrr» con la bocca, specialmente se siamo stanchi.

Troviamo che le «regole sociali» siano delle grandissime scocciature La scocciatura più grande è essere gentili con le persone.

Negli sport siamo una frana una schiappa mondiale e in quelli di squadra ci sentiamo come se ci fossimo persi in una città sconosciuta.

Non amiamo molto andare a scuola ma soprattutto non ci piace cambiare scuola.

Abbiamo una memoria «prodigiosa» Ci ricordiamo le poesie, le date, i nomi delle città e delle persone, le parole straniere e sappiamo imparare a memoria anche cose che non capiamo.

Abbiamo tante «piccole manie» che a volte diventano «grandi» problemi. Guai se qualcuno mette in disordine le nostre cose!

 

asperger